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la fine del mondo

di CORRADO MALANGA

 

 

Aggiornamento di Giugno 2008:

2012: un evento probabilistico
che segue le leggi della fisica quantistica

 

«[...] A proposito del problema della fine del mondo vi sengalo che il sette giugno sono a Cagliari a parlare di questo ad una convention dove ci sarà anche Forgione Baiata ed altre persone. Poi ci sarà anche una trasmissione televisiva di Videoline verso le 19.00. Non credo che sarà in diretta ma registrata.

Dopo aver detto ciò devo sottolineare come io non abbia mai detto che il 28 luglio ci sarà la fine del mondo come qualcuno vuole farmi dire, ma che, dai dati in nostro possesso, alcuni addotti, in ipnosi, collegati con la loro parte animica, hanno più o meno descritto l'evento per una data che potrebbe essere quella. Va ricordato, ma questo l'ho spiegato bene nell'articolo sulla fine del mondo, come funziona il sistema archetipico di comunicazione con la mente e come sia possibile prendere cantonate non solo perché mente non è in grado di tradurre bene gli archetipi di Anima ma anche perchè l'evento di per sè è un evento probabilistico che segue le leggi della fisica quantistica.

Tale evento ha dunque una fluttuazione. Il mio pensiero invece è il seguente: un evento cataclismatico secondo me accadrà di certo, ma non so quando. So però (o meglio, credo) che questo evento non si farà attendere migliaia nè centinaia di anni. Sulla base di alcune osservazioni di tipo storico, filosofico, e scientifico riterrei che nel giro al massimo di cinque o sei anni la cosa dovrebbe verificarsi, se non prima. Diciamo in questo lasso di tempo.

Va altresì detto che il mio articolo sulla fine del mondo è stato un esperimemnto mediatico. Se da un lato avevo la necessità di dare alcune informazioni che derivavano dai risultati degli studi effettuati mettendo in ipnosi gli addotti, d'altro canto volevo vedere se chi leggeva l'articolo si divideva in due insiemi caratterizzati dai possibilisti e dai negazionisti dell'evento cataclismatico. Infatti la mia idea era che si potesse analizzare le due risposte sulla bse di paura di morire o assenza di paura di morire. Mi sono infatti reso conto che analizzando centinaia di persone da un punto di vista psicologico, chi ha paura di morire non è dotato di grande coscienza. In parole povere non sa chi è. Chi non ha paura di morire rappresenta qualcuno dotato comunque di coscienza forte o di anima. Inconsciamente queste persone sanno che non si muore e quindi non temono l'impatto con la morte. Ben differente è l'impatto con la paura del soffrire che nulla a a che fare con la morte.

Chi non vuole morire è colui che è attaccato al materiale, al potere, al conformismo, alle religioni. La religione, come la cattolica per esempio, è ossessionata dall'idea della morte e del castigo, proiettando una idea del divino che Fromm definisce infantile. Ecco, il mio articolo voleva verificare chi ha paura di morire per identificare chi non è cosciente di sé. Mi sembra di esserci riuscito... o no?»

Corrado Malanga

 

precisazioni

messaggio di corrado malanga nel forum d sentistoria, 11 giugno 2008

«Va sottolineato ancora una volta come io non abbia mai detto che ci sarà la caduta di un meteorite ma abbia sottolineato come molti addotti sia in ipnosi che in Simbad che in sogno abbiano avuto questo tipo di visione. Nell'articolo che feci tempo fa misi in evidenza come da un punto di vista quantistico se esaminiamo le diciarazioni di un certo numero di veggenti e le mettiamo in relazione a date di un certo tipo esse potevano rapresentare una perturbazione quantica legata al sentire dell'inconscio o meglio di anima (ora non mi soffermo sui particolari andate a vedere l'articolo).

Avendo necessità di portare questa ipotesi a conoscenza degli addotti in generale ho scritto l'articolo.
Ma avevo anche un altro scopo. Quello di dividere le persone in due categorie. Quelle a cui la fine del mondo non va a genio e quelle a cui la fine del mondo passa del tutto inosservata.

Io infatti sostengo che pur senza generalizzare troppo chi non vuol vedere una fine del mondo è legato inconsciamente alla paura di morire. Chi ha paura di morire secondo me ovviamente non ha coscienza di sè e dunque non è animico. in altre parole al di là di chi crede o chi non crede, al di la di chi si schiera e chi non si schiera... dentro di voi ora sapete pechè ho scritto quell'articolo. Perchè cominciaste a contarvi.

Detto questo chi ha paura di morire continuerà ancora più fortemente a sostenere che la fine del mondo non ci riguarda nè ora nè mai. Chi invece è di tipo animico continuerà a sostenere che la maggior parte degli umani è in realtà un mucchio di zombie già morti da un pezzo.
Abbiate pazienza.. non ce l'ho con gli zombie... ma mi piace dire quello che penso senza nascondermi dietro un dito.
Ma come al solito questo è un discorso che faccio per coloro che sono coscienza. Gli altri comunque non capiscono lo stesso.»

Corrado Malanga

 

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l'articolo del Dr. Corrado Malanga
LA FINE DEL MONDO

 

 

 

 

 

 

 

 

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